Nemo propheta in patria
(Vincenzo Penteriani)
Nemo propheta acceptus est in patria sua è una locuzione latina che si traduce comunemente come ‘nessuno è profeta nella propria patria’. L’espressione vuole indicare la difficoltà delle persone di far valere le proprie capacità e qualità negli ambienti che sono loro più vicini o familiari, giacchè in ambienti estranei generalmente si considera che sia più facile emergere.
Sono oltre venticinque anni che ho avuto la fortuna di aver accompagnato Roberto in tanti momenti legati alla diffusione della sua TLT in Italia, Europa e Stati Uniti. Corsi di lancio in Italia con la SIM, la Scuola Italiana di Pesca a Mosca da lui fondata negli anni ottanta, poi la partecipazione nell’Accademia. Corsi e manifestazioni di lancio in Francia, dove fondammo insieme negli anni novanta la TLT FRANCE, che durante svariati anni diffuse questa tecnica nell’Hexagone e che giunse anche a formare un piccolo ma entusiasta gruppo di istruttori di lancio. Corsi e manifestazioni in altri Paesi europei tra cui il Belgio, la Spagna e la Svezia. E, indimenticabili, gli Stati Uniti, volando tra Seattle e Salt Lake City, New York e San Francisco, ospiti anche del prestigioso Club Pacific di Mel Krieger.
E durante questo quarto di secolo sono anche stato testimone della differenza che esiste nell’accoglienza della TLT da parte del pubblico e della stampa estera ed italiana. All’estero, il processo è sempre stato lo stesso. Dopo le prime diffidenze verso un ‘prodotto’ straniero, che oltretutto arriva dall’Italia (rimaniamo sempre il Paese d’o sole, pizza, pasta e mandulino…), la maggior parte delle persone rimaneva affascinata dalla novità del lancio TLT e dalle infinite possibilità che questa offre in pesca. Addirittura era tipico il fenomeno di chi, oramai con decenni di pesca sulle spalle e quasi annoiato di pescare sempre allo stesso modo e di avere sempre gli stessi problemi, si era riavvicinato alla mosca in un modo totalmente differente dopo aver scoperto la novità della TLT. Partecipare ad un corso o ad una dimostrazione di lancio lasciava sempre il segno. Intendiamoci, non erano certo sempre rose e fiori, in ogni luogo del mondo, anche il più recondito, ci sono persone frustrate e gelose di perdere una miserrima fama locale che tentarono di opporsi alla diffusione della TLT, come per esempio successe in Francia con alcuni club locali o durante alcuni saloni di pesca. Ma questo non impedí che poi, con il passare del tempo, tutte le migliori riviste francesi del settore come Pêche Mouche e la oggi scomparsa Plaisir de la Pêche dedicassero alla TLT numerosi articoli, incluse notizie sull’andamento ed i risultati dei corsi. Più recentemente la prestigiosa rivista inglese Fly Fishing & Fly Tying e la rivista tedesca Fisch und Fliege hanno dedicato le loro pagine alla TLT ed a Roberto, definito come una delle personalità di maggior spicco ed importanza nel panorama mondiale della pesca a mosca moderna.
L’Italia, al contrario, è stata incapace di inorgoglirsi di una tecnica che ci ha resi famosi nel mondo:”flycasting Italian style”. Da decenni le riviste del settore italiane non fanno che sminuire il valore della TLT, quando non si tratta che di chiari tentativi intesi a ridicolizzare questa tecnica di lancio, quella stessa tecnica che viene invece osannata in ben più prestigiose riviste straniere. E, in tempi più recenti, in questo fallimentare intento di ‘linciaggio sociale’ ci si sono messi anche vari bloggers più o meno sconosciti od i forum del web. È proprio vero, non si è mai profeti in patria. Laddove ci farebbe più piacere e sarebbe più facile trovare condivisione ed appoggio, è proprio lì che invece tentano di screditarti e ferirti. Il ben conosciuto ego italiano di tantissimi personaggi della mosca in Italia, nel corso del tempo, ha impedito a molti di vedere al di là della propria affermazione personale. Di fronte ai risultati ottenuti dalla TLT in Italia ed all’estero viene spontaneo chiedersi il perchè di tanta mala fede in ciò che viene pubblicato (su carta e digitale) proprio in Italia, quando sarebbe stato più onesto e dignitoso appoggiare un prodotto italiano di grande qualità e valore che, nonostante i miseri intenti di discredito in patria, ha reso famosa la pesca a mosca italiana nel mondo. Come ulteriore testimonianza di tanta mala fede, abbiamo continuamente davanti agli occhi i patetici esempi di chi, appropriandosi di una tecnica che non è la sua, porta avanti corsi di lancio in cui si è cercato in tutti i modi di nascondere il nome della TLT, quando di fatto di TLT si tratta (anche perchè questi individui sono stati allievi di Roberto). E siccome si può far finta che di TLT non si tratti, di costoro sì che se ne può anche parlare nelle riviste. In verità, come Italiani risultiamo estremamente patetici agli occhi degli stranieri, che non capiscono come si possa far finta di ignorare una tecnica che ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà un elemento chiave nella storia della pesca a mosca. Però da sempre è cosí, nemo propheta in patria.
- Plaisir de la Pëche – FRANCIA
- Fly Fishing & Fly Tying – UK
- Fisch und Fliege – GERMANIA
- Danica – SPAGNA
Ci sono persone che vale la pena incontrare
(Vanni Marchioni)
Ci sono delle persone, nel corso di vita, che vale la pena incontrare.
Anzi per raccontarla tutta, come direbbe Pennac, quando hai la fortuna e l’opportunità di riconoscere una persona, in mezzo alla gente, fermala. Una di queste è stata per me Roberto. Dio solo o chi per Lui sa quante volte mi abbia costretto a inalberarmi, quante parole e quante conseguenti azioni e reazioni siano rimaste in cantiere, siano finite in archivio dal quale, chissà, un giorno forse verranno fuori da sole.
Come solo le vere emozioni usano saper fare. Faceva parte del gioco, il suo gioco, cercare lo scontro e ottenere un riscontro. Metteva alla prova ogni interlocutore, per mettere alla prova se stesso. E’ stata questa la sua grandezza, porre l’asticella sempre più in alto, fino alla fine. Davvero, oltreconfine. I margini della sua immaginazione sono stati paradossalmente più ampi di quanto abbia potuto e saputo realizzare. Eppure è stato un grande innovatore. Oggettivamente. Le sue intuizioni hanno cambiato il mondo e il modo di intendere la pesca con la mosca. Ha stirato una molla trasformandola in leva. Ha spalancato portoni, più che aprire spiragli; fonti d’ispirazione trasversale per figli legittimi e illegittimi. Ha disegnato traiettorie impossibili (a detta di chi considerava l’uva troppo acerba) sui fiumi più belli e titolati del mondo; ma quando gli si chiedeva quale fosse stato il miglior corso d’acqua sul quale avesse mai pescato rispondeva sempre “lo Scoltenna” (un piccolo torrente dell’Appennino tosco-emiliano), il fiume di casa. Il fiume sotto casa, dove il format totale e il suo messaggio totalizzante sono nati. Assieme alla sua ostinata evoluzione empirica. Nessuna rassegnazione, si può fare. Si può entrare la sotto, si può stringere un loop in luogo di centinaia di mani di dubbia provenienza. Pazienza. Non finisce qui, glielo dobbiamo. Tutti, amici e nemici. Concorrenti leali e meno. Estimatori e detrattori. L’ombra di Roberto e l’onda lunga e anomala del suo essere così schietto, provocatore e umano ci accompagneranno sempre, volenti o nolenti. Mi sembra di sentire ancora sul collo, quando sbaglio qualcosa, il suo sguardo impietoso; e al contempo un sorriso beffardo ed estremamente, non sapete quanto, affettuoso. Avrebbe voluto avere accanto a se mille altri Roberto Pragliola, per spaccare il culo ai passeri, ma si rendeva conto dell’impossibilità della sua virtuale esigenza; solo lui deteneva il potere di una visione più larga, incredibilmente più ampia rispetto al resto del mondo. Dinnanzi ai suoi occhi, vivi ed espressivi, si estendevano infinite praterie da sondare, esplorare, calpestare e infine oltrepassare.
Oltre una curva se ne trova sempre un’altra, e poi un’altra ancora, fino alla successiva, no? Una metafora evidente del suo modo di approcciarsi alla vita, scritta con cognizione di causa oltre trentanni addietro. Solo lui è stato capace di dipingere la facciata del vecchio Cinema Italia, fino alla fine delle forze, per decidere poi di non farsi assumere. Una sorta di misurazione e autocertificazione dei propri limiti, indipendentemente dal fine che giustifica i mezzi. Quel che è stato è stato, dunque, ma ha lasciato qualcosa tra le rughe dei monti a lui più cari e tra le righe di quanto sopra; anche tutti noi oggi affrontiamo un torrente e la vita con sempre maggior rabbia, gioia e disperazione.
18 agosto 2018
Ciao Roberto
Il nostro Maestro e caro amico Roberto se ne è andato improvvisamente ieri sera.
A modo suo, senza preavviso e senza soppesare il vuoto che lascia. Non aveva certo il “cuore del farmacista” (colui che misura ogni parola e ogni metro di giudizio) del resto, come amava ripetere a coloro i quali domandavano troppo. È stato un artista, unico e inimitabile. È colpevole di aver dato vita ad almeno due generazioni di pescatori con la mosca; di aver insegnato loro a rispettarsi l’un l’altro, a rispettare le acque e la natura che ci circonda. A leggere il fiume, ad ascoltarne i suoni e il silenzio. Prima ancora di aver aggregato persone, fondato associazioni, sfondato porte e generato tanti straordinari eventi, è stato lui stesso uno straordinario personaggio. Ha pescato, desinato, discusso e lanciato con tutti i migliori del mondo, e con questi si è confrontato fino a ieri. Questa era la sua vita. È stato generoso come pochi e poco incline ai compromessi. È stato un uomo libero, senza pregiudizi morali. Cercava la verità, sempre, sia sul fiume che nei rapporti con le persone. Con la pesca a mosca voleva divertirsi e misurarsi, alla costante ricerca di sempre maggiore consapevolezza ed eccellenza. È stato un albero. Le sue radici sono ancora ben piantate nel profondo della sua grande conoscenza; noi siamo i rami e i frutti della sua grande passione, ci auguriamo di essere all’altezza di raccontare e portare avanti i suoi insegnamenti. E diamo il triste annuncio della sua dipartita.
Le persone di TLT Academy
02 marzo 2018
Our Teacher and Dear Friend Roberto passed away suddenly yesterday evening.
In his own way, without notice and without realizing the emptiness that he has left.He certainly didn’t have the “heart of a chemist”(that is someone who thinks before he speaks or judges)just like when someone asked too many questions.He was an artist,unique and inimitable.He is guilty of giving life to at least two generations of fly fishermen;of having taught them to respect each other,to respect the water and the nature around them,To understand the surface of the river, to listen to its sounds and silence.Even before gathering people together, founding associations,breaking down doors and organizing so many important events,he was himself and extraordinary character.He fished,discussed and cast with all the best in the world,and with these he confronted until yesterday.This was his life.He was helpful unlike many and little inclined to compromises.He was a” Free Man”without moral prejudice. He always looked for the truth, both in the river and in relationships with people with fly fishing.He wanted to enjoy himself and test his limits,constant serch of maximum awareness and excellence.He was a “Great Tree”;his roots are still well planted in the deepness of his immense knowledge;we are the branches and the fruit of his enormous passion,we hope that we will be capable to trasmit and carry on his teaching.We give the sad annoucement of is departure.
TLT Accademy Group
02 march 2018